Le mie poesie

Ci spira il vento corrugato di magia, a San Galgano e passa senza fretta tra
passi moribondi di stelle tremule e innocenti al trapelar dei raggi il canto,
il grido che s'accende e ti saluta, nell'oro del suo gorgo, su crinali di
spighe inamidate alla materia cui l'anima s'appiglia.
Furtiva e silenziosa un'ombra rara s'affaccia al monumentale incanto
inseguendo l'orme fioche di pupille e lacrime alla terra piante
di collera dolore e tradimento che ancora oggi biancheggia argenteo
dentro queste tombe nuove d'argilla rossa trafitte di spada e di coltello.
E nell'utile silenzio par quasi di sentire ancora passeggiando per le inerpi 
 straducole dell'eremo quei bisbigli lontani, assopiti nelle trasparenze
dell'essere trasceso dentro cornici d'estasi profonde forse compresse nel
mistero che vive accompagna e unisce mondi ancora da scoprire.